Luogo rientrante nel sito multi seriale: Ville e giardini medicei in Toscana
Il sito multi seriale è costituito dai seguenti siti (14 siti):
ID | Name & Location | State Party | Coordinates | Property | Buffer Zone |
---|---|---|---|---|---|
175-001 | Villa de Cafaggiolo | Italy | N43 57 53.00 E11 17 41.00 |
2.35 ha | 649.56 ha |
175-002 | Villa de Il Trebbio | Italy | N43 57 11.00 E11 17 13.00 |
1.6 ha | 650.31 ha |
175-003 | Villa de Careggi | Italy | N43 48 33.00 E11 14 58.00 |
3.6 ha | 55.71 ha |
175-004 | Villa Medici de Fiesole | Italy | N43 48 20.00 E11 17 20.00 |
2.11 ha | 44.88 ha |
175-005 | Villa de Castello | Italy | N43 49 10.00 E11 13 41.00 |
8.33 ha | 289.31 ha |
175-006 | Villa de Poggio a Caiano | Italy | N43 49 3.00 E11 3 23.00 |
9.31 ha | 135.63 ha |
175-007 | Villa de la Petraia | Italy | N43 49 8.00 E11 14 12.00 |
21.31 ha | 276.33 ha |
175-008 | Jardin de Boboli | Italy | N43 45 44.00 E11 14 51.00 |
40 ha | 132 ha |
175-009 | Villa de Cerreto Guidi | Italy | N43 45 31.00 E10 52 45.00 |
0.76 ha | 4.12 ha |
175-010 | Palais de Seravezza | Italy | N43 59 38.00 E10 13 55.00 |
1.01 ha | 50.14 ha |
175-011 | Jardin de Pratolino | Italy | N43 51 28.00 E11 18 15.00 |
26.53 ha | 210.35 ha |
175-012 | Villa La Magia | Italy | N43 51 6.00 E10 58 22.00 |
2.1 ha | 103.65 ha |
175-013 | Villa de Artimino | Italy | N43 46 55.00 E11 2 39.00 |
1.04 ha | 701.66 ha |
175-014 | Villa du Poggio Imperiale | Italy | N43 44 56.00 E11 14 52.00 |
5.35 ha | 235.43 ha |
Mappa multimediale con tutti i siti interessati: Mappa Ville e giardini medicei in Toscana
Descrizione
La Villa Medicea di Artimino, chiamata anche La Ferdinanda o Villa dei cento camini, si trova su un poggio dirimpetto a quello del piccolo paese medievale di Artimino, una frazione del comune di Carmignano (Prato). Oggi è sede di congressi, ricorrenze ed eventi speciali; ha anche ospitato, al piano interrato, il Museo archeologico comunale, poi trasferito in una nuova sede all’interno del borgo di Artimino.
La villa fu costruita per desiderio del Granduca Ferdinando I de’ Medici. Filippo Baldinucci racconta come il granduca, durante una delle frequenti battute di caccia sul Monte Albano, si fosse fermato proprio su questo poggio, in compagnia dell’ormai anziano architetto Bernardo Buontalenti, e, colpito dalla suggestione del luogo, avesse espresso il desiderio di far costruire proprio in quel luogo una villa per sé e per la sua corte.
La villa venne costruita in soli quattro anni, dal 1596 al 1600 ed è un capolavoro della maturità del celebre architetto; rappresenta una summa stilistica delle altre ville medicee e ne chiude la stagione, completando il sistema regionale delle tenute dei Medici. L’anziano architetto, ammalato di gotta, diresse i lavori da Firenze, a riposo nella sua casa in Via Maggio, mentre sul posto operarono i suoi collaboratori Santi Maiani e Gherardo Mechini.
L’inconfondibile sagoma coronata dai numerosi camini e comignoli, domina la zona circostante come un bastione verso la gola nella quale l’Arno si serra contro il masso della Gonfolina. Senza la mediazione di un vero e proprio parco l’edificio si inserisce direttamente in un ambiente in parte boscato, in parte agricolo, imponendosi con la sua mole geometrica. Simbolicamente era il luogo per la percezione visiva dell’intero granducato, per questo Ferdinando commissionò al pittore fiammingo Giusto Utens una serie di 17 lunette con le ville medicee da collocare in un apposito salone detto appunto delle Ville; disperse nel Novecento oggi sono riunite nella villa medicea della Petraia in località Castello , anche se tre sono perdute, mentre nella villa sono state in seguito sistemate delle copie. Attiguamente, nella sala detta delle Guerre, lo stesso pittore realizzò altrettante lunette con scene di battaglie, che sono completamente andate disperse.
La villa era la favorita di Ferdinando per il periodo estivo e al piano nobile fu fatta decorare ad affresco da Domenico Passignano e Bernardino Poccetti con soggetti mitologici e allusivi alle virtù di Ferdinando: sono ancora visibili le decorazioni del salone centrale, degli appartamenti granducali, della loggia e dalla cappella. Esisteva poi un “guardaroba”, decorato da eccezionali dipinti come il Ritratto di Pietro Aretino di Tiziano, oggi presso la Galleria Palatina e il Bacco di Caravaggio, in mostra presso gli Uffizi.
Per le attività venatorie granducali, fu creato il grande Barco reale, una enorme bandita, recitata da un alto muro per circa 50 km che aveva come punto di riferimento e baricentro, proprio la villa di Artimino.
Nel 1782 la villa fu venduta dal Granduca Pietro Leopoldo di Lorena al marchese Lorenzo Bartolomei e in seguito passò per via ereditaria ai conti Passerini (1848); quindi fu venduta nel 1911 alla famiglia Maraini.
Verso il 1930 vennero approntate alcune modifiche all’architettura della villa, costruendo un nuovo scalone e risistemando il giardino.
Nell’autunno del 1944 la villa fu gravemente danneggiata dalle artiglierie militari, ma il restauro fu tempestivo e venne terminato già nella primavera del 1945.
Nel frattempo si contarono altri passaggi di proprietà. Nel 1979 la famiglia Riva effettuò una vendita all’incanto che disperse gli arredi e i dipinti della villa. Oggi ospita un centro congressuale ed alberghiero.
Inserimento scheda: Ignazio Caloggero
Foto: Di Sailko – Opera propria, CC BY 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=90109034
Contributi informativi: Ignazio Caloggero, whc.unesco.org