- Noto
- Palazzolo Acreide
- Scicli
- Modica
- Ragusa
- Militello Val Di Catania
- Caltagirone, Catania.
Area Web dettagliata sul sito La Sicilia in Rete: Le città tardo barocche del Val di Noto
Descrizione:
Ragusa è il capoluogo di provincia più a sud d’Italia, il suo vasto comune di 442,37 Kmq copre una territorio che parte dal mare e arriva ad altezze collinari che superano i 600 m. di altezza. Il suo territorio confina a nord con quello di Monterosso Almo e di Giarratana e con quelli di Vizzini (CT) e Buccheri (SR); ad est con il territorio di Palazzolo Acreide (SR) e con quello di Modica; a sud-est con il territorio di Scicli ed infine a sud col Mare mediterraneo.
La città, inserita nella lista del Patrimonio Unesco all’interno del sito “Le città tardo barocche del Val di Noto” è costruita su tre colline separate da profonde vallate (Vallata Santa Domenica a est e San Leonardo a Nord) e consiste in due centri: Ragusa Ibla la più antica e Ragusa Superiore costruita dopo il terremoto del 1693. La Vallata di Santa Domenica divide in due la parte bassa di Ragusa Superiore i collegamenti sono agevolati da tre ponti: Il Ponte dei Cappuccini o Ponte vecchio inaugurato alla fine del XIX secolo, Il Ponte Nuovo, inaugurato nel 1937 e il Ponte Giovanni XXIII (o Ponte S. Vito) inaugurato nel 1964. La città dei due centri storici e dei “tre Ponti” è ricchissima di monumenti, molti barocchi.
Il Barocco ragusano
Così come in gran parte del Val di Noto, il barocco ragusano deve il suo proliferare agli interventi di ricostruzione e ristrutturazione succeduti al terremoto che investi il Val di Noto nel 1693. Nel 1719 iniziano i lavori della chiesa di S. Giovanni Battista , (inaugurazione: 1778); nel 1739, su disegno di Rosario Gagliardi, iniziano i lavori della Chiesa di S. Giorgio (inaugurazione: 1767).
Altre significative testimonianze di edifici costruiti in stile barocco sono da considerarsi:
Chiesa S. Giuseppe (seconda metà del XVIII secolo), secondo Gaetano Gangi e Antony Blunt, il progetto della chiesa è di Rosario Gagliardi, secondo Paolo Nifosì il progetto sarebbe invece di Fra Alberto Maria di S. Giovanni Battista.
Palazzo della Cancelleria (1760)
Palazzo Cosentini (1770 circa)
Palazzo Zacco (seconda metà del XVIII secolo)
Palazzo Sortino-Trono (1778 -1793)
Palazzo Battaglia (XVIII sec.) (su disegno si dice di Rosario Gagliardi)
Casino degli Schininà (1759 )
Palazzo Floridia (Bertini) (fine XVIII secolo)
Palazzo Vescovile (fine XVIII secolo)
In alcuni casi lo stile barocco è conseguente a ristrutturazioni o a lavori di arricchimento di interni di strutture preesistenti:
Chiesa di S. Maria dei Miracoli (XVIII sec.)
Chiesa dell’Idria (Altari di S. Biagio e S. Giuseppe del 1759)
Chiesa di S. Antonino (Portalino laterale del 1761)
Chiesa SS. Anime del Purgatorio (XVIII sec.)
Chiesa S. Filippo Neri (XVIII sec.)
Chiesa dell’Annunziata (altare maggiore XVIII sec.)
Chiesa S. Maria dello Spasimo (XVIII sec.)
Chiesa S. Francesco Immacolata (XIV – XVIII sec.)
Chiesa S. Maria del Gesù (XVIII sec.)
Chiesa S. Maria delle Scale (XV-XVIII sec.)
Chiesa di S. Vincenzo Ferreri (XVIII sec.)
In alcuni casi, assistiamo a residui dello stile barocco anche dopo la fine del XVIII, è il caso delle chiese di:
Signore Trovato (inizi del XIX secolo)
Ecce Homo (metà del XIX secolo)
Inserimento scheda: Ignazio Caloggero
Foto: Ignazio Caloggero
Contributi informativi: Ignazio Caloggero, whc.unesco.org