- Mausoleo di Galla Placidia,
- Battistero Neoniano,
- Basilica di Sant’Apollinare Nuovo,
- Battistero degli Ariani,
- Cappella Arcivescovile,
- Mausoleo di Teodorico
- Chiesa di San Vitale
- Basilica di Sant’Apollinare in Classe
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La basilica di Sant’Apollinare Nuovo è una basilica di Ravenna. Nata come luogo di culto ariano, nel VI secolo fu consacrata a San Martino di Tours (era denominata San Martino in Cielo d’Oro). L’attuale denominazione della basilica risale al IX secolo, periodo in cui le reliquie del protovescovo Apollinare, a causa delle frequenti incursioni piratesche sulla costa ravennate, per ragioni di sicurezza, furono trasferite dalla basilica di Sant’Apollinare in Classe in quella intramuraria di San Martino che venne rinominata, appunto, Sant’Apollinare Nuovo.
Si tratta di un edificio a tre navate, attualmente privo di quadriportico e preceduto da un portico o nartece, risalente al XVI secolo. Il nartece, in area ravennate, viene più propriamente chiamato àrdica (dall’adattamento bizantino nàrtheka del termine greco classico nàrthex, nartece).
Esternamente si presenta con una facciata a salienti, realizzata in laterizio. Nella parte superiore si trova, esattamente al centro, una grande e larga bifora in marmo, sormontata da altre due piccolissime aperture, l’una a fianco dell’altra. Il nartece presenta un tetto spiovente, che dalla facciata scende verso le colonne portanti. Queste sono in marmo bianco e creano un notevole contrasto con la scurezza dell’edificio vero e proprio. Nella parte anteriore destra rispetto alla Basilica, si innalza verso il cielo un campanile dalla pianta circolare, anch’esso in mattoni.
La navata centrale, larga il doppio di quelle laterali, terminava con un’abside semicircolare all’interno e poligonale all’esterno, che fu ricostruita nel XVI secolo e decorata nel XVIII secolo, assumendo l’aspetto attuale, che è stato recuperato di recente, segnando però sul pavimento la pianta dell’abside del VI secolo. La navata mediana è delimitata da dodici coppie di colonne poste una di fronte all’altra che sorreggono archi a tutto sesto.
(Fonte testo: Wikipedia)
Inserimento scheda: Ignazio Caloggero
Foto: Di Ввласенко – Opera propria, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=75905854
Contributi informativi: Ignazio Caloggero, whc.unesco.org