Modena: Cattedrale, Torre Civica e Piazza Grande

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Luogo
Duomo
Modena: Cattedrale, Torre Civica e Piazza Grande
Data iscrizione: 1997
Ref: 827
Breve sintesi
La magnifica cattedrale modenese del XII secolo, opera di due grandi artisti (Lanfranco e Wiligelmus), è un supremo esempio di arte del primo romanico. Con la sua piazza e la torre svettante, testimonia la fede dei suoi costruttori e la potenza della dinastia Canossa che la commissionò.
Insieme, la magnifica cattedrale di Modena del XII secolo e l’imponente campanile rappresentano un esempio supremo di arte del primo romanico, caratterizzato da un’eccezionale qualità architettonica e scultorea. La proprietà comprende, oltre al Duomo e alla spettacolare Torre Civica, detta anche “Ghirlandina”, la Piazza Grande circondata dal Municipio, l’Arcivescovado e una parte degli edifici canonici e sacramentali a nord. L’intera proprietà è relativamente piccola, copre 1,2 ettari ed è circondata da una zona cuscinetto di 1,1 ettari. Attribuita all’architetto Lanfranco, la cattedrale fu iniziata nel 1099, in sostituzione di una basilica paleocristiana, ed è sede delle spoglie mortali di San Geminiano, patrono di Modena (IV secolo). L’edificio è rivestito di antiche pietre romane, che lo collegano allo splendore dei templi dell’antichità. Le ricche sculture di Wiligelmo si trovano sia sui muri esterni che sui capitelli interni. Il campanile, iniziato all’inizio del XII secolo, è di stile e materiali simili. Originariamente una struttura a cinque piani, fu completata nel 1319 con una sezione ottagonale e decorazioni aggiuntive. La Piazza Grande, situata lungo la storica Via Emilia nel centro medievale della città, fu fondata nella seconda metà del XII secolo. La cattedrale e la torre “Ghirlandina” si presentano come un complesso coerente per criteri materiali e strutturali, e la costruzione dei due edifici mantenne attiva la città di Modena per oltre due secoli, dal 1099 al 1319. La ricostruzione del Duomo di Modena in Il 1099 è un punto di riferimento chiave nella storia medievale per molte ragioni, di cui due sono della massima importanza. Innanzitutto l’edificio è un caratteristico e documentato esempio di riutilizzo di resti antichi, pratica comune nel Medioevo prima della riapertura delle cave nel XII e in particolare nel XIII secolo. In secondo luogo, a cavallo tra l’XI e il XII secolo, questo fu uno dei primi edifici, e sicuramente il più importante, dove la collaborazione tra un architetto (Lanfranco) e uno scultore (Wiligelmo) è stata documentata da esplicite iscrizioni, rinvenute in l’edificio. Ha segnato anche il passaggio da una concezione della produzione artistica che enfatizza la qualità degli edifici come capolavoro della munificenza del suo fondatore, a una concezione più moderna in cui viene riconosciuto il ruolo del creatore. Successivamente, la documentata presenza dei maestri Campionesi a Modena tra gli ultimi decenni del XII e l’inizio del XIII secolo fornisce molte informazioni sulla gestione dei lavori in un cantiere medievale perfettamente organizzato. L’arte della cattedrale e della torre si sviluppò notevolmente sotto l’influenza dei Campionesi, tenendo sempre conto dei progressi e dei temi della Scuola romanica emiliana post-Wiligelmo (soprattutto le cattedrali di Ferrara e Piacenza) e delle innovazioni di Benedetto Antelami, e mostra interessanti somiglia alla scultura contemporanea della Provenza, in particolare le superbe facciate di Saint Gilles e Arles. Criterio (i): La creazione congiunta di Lanfranco e Wiligelmo è un capolavoro del genio creativo umano in cui è stata creata una nuova relazione dialettica tra architettura e scultura nell’arte romanica. Criterio (ii): Tra il XII e il XIII secolo il complesso monumentale rappresentò uno dei principali luoghi di formazione di un nuovo linguaggio figurativo, destinato molto a influenzare lo sviluppo del romanico padano. Le grandi innovazioni di Wiligelmo avrebbero avuto un’influenza di vasta portata sulla scultura medievale italiana del tardo. A livello europeo, la scultura del Duomo di Modena rappresenta un osservatorio privilegiato per la comprensione del contesto culturale che accompagna la rinascita della scultura monumentale in pietra. Solo pochissimi altri complessi monumentali, come Tolosa e Moissac, possono affermare di essere così importanti sotto questo aspetto. Criterio (iii): Il complesso modenese è una testimonianza eccezionale delle tradizioni culturali del XII secolo nella società urbana dell’Italia settentrionale, dove la sua organizzazione, carattere religioso, credenze e valori si riflettono nella storia degli edifici. Criterio (iv): Il complesso monumentale costituito dalla cattedrale, dalla torre e dalla piazza è uno dei migliori esempi di complesso architettonico in cui valori religiosi e civici si uniscono in una città medievale cristiana; quando lo sviluppo urbano era strettamente connesso ai valori della vita civile, soprattutto nei rapporti che rivela tra economia, religione e vita politico-sociale della città.

(Fonte: whc.unesco.org)

Link whc.unesco.org: http://whc.unesco.org/en/list/789/

Inserimento scheda: Ignazio Caloggero

Foto: Di Mongolo1984 – Opera propria, CC BY-SA 4.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=43466004

Contributi informativi:  Ignazio Caloggero, whc.unesco.org

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