ID | Name & Location | State Party | Coordinates | Property | Buffer Zone |
---|---|---|---|---|---|
1287-001 | Mantoue | Italy | N45 9 34.00 E10 47 40.00 |
175 ha | 1,900 ha |
1287-002 | Sabbioneta | Italy | N44 59 54.00 E10 29 25.00 |
60 ha | 430 ha |
Mantova e Sabbioneta, nella pianura padana, nel nord Italia, rappresentano due aspetti dell’urbanistica rinascimentale: Mantova mostra il rinnovamento e l’ampliamento di una città esistente, mentre a 30 km Sabbioneta rappresenta l’attuazione delle teorie del periodo sulla pianificazione del città ideale. Tipicamente, la pianta di Mantova è irregolare con parti regolari che mostrano diverse fasi della sua crescita dal periodo romano e comprende molti edifici medievali tra cui una rotonda dell’XI secolo e un teatro barocco. Sabbioneta, sorta nella seconda metà del Cinquecento sotto il governo di un solo personaggio, Vespasiano Gonzaga Colonna, può essere definita una città monotemporale e presenta una struttura reticolare ad angolo retto. Entrambe le città offrono testimonianze eccezionali delle realizzazioni urbane, architettoniche e artistiche del Rinascimento, legate attraverso le visioni e le azioni della famiglia regnante dei Gonzaga. Le due città sono importanti per il valore della loro architettura e per il loro ruolo di primo piano nella diffusione della cultura rinascimentale. Gli ideali del Rinascimento, promossi dalla famiglia Gonzaga, sono presenti nella morfologia e nell’architettura dei paesi.
Mantova e Sabbioneta offrono testimonianze eccezionali alle realizzazioni urbane, architettoniche e artistiche del Rinascimento, legate attraverso le visioni e le azioni della famiglia regnante dei Gonzaga. Mantova, città le cui tracce risalgono al periodo romano, è stata ristrutturata nel XV e XVI secolo – comprese opere di ingegneria idrologica, urbanistica e architettonica. La partecipazione di rinomati architetti come Leon Battista Alberti e Giulio Romano, e pittori come Andrea Mantegna, fa di Mantova una importante capitale del Rinascimento. Sabbioneta rappresenta la costruzione di una città completamente nuova secondo la visione moderna e funzionale del Rinascimento. Le mura difensive, la griglia delle strade, il ruolo degli spazi pubblici e dei monumenti fanno di Sabbioneta uno dei migliori esempi di città ideali costruite in Europa, con un’influenza sull’urbanistica e sull’architettura dentro e fuori il continente. Gli immobili rappresentano due fasi significative della pianificazione territoriale e degli interventi urbani intrapresi dai Gonzaga nei loro domini. Criterio (ii): Mantova e Sabbioneta sono testimoni eccezionali dello scambio di valori umani della cultura rinascimentale. Illustrano le due principali forme di pianificazione urbanistica rinascimentale: la città di nuova fondazione, basata sul concetto di pianificazione urbana ideale, e la città esistente trasformata. La loro importanza riguarda anche l’architettura, la tecnologia e l’arte monumentale. Le proprietà hanno svolto un ruolo di primo piano nella diffusione della cultura rinascimentale dentro e fuori l’Europa. Criterio (iii): Mantova e Sabbioneta sono testimonianze eccezionali di una particolare civiltà durante un determinato periodo storico, con riflessioni su urbanistica, architettura e belle arti. Gli ideali del Rinascimento, promossi dalla famiglia Gonzaga, sono presenti nella loro morfologia urbana e architettura, nei loro sistemi funzionali e nelle attività produttive tradizionali, che si sono per lo più conservate nel tempo. Entrambe le proprietà soddisfano le condizioni richieste di integrità e autenticità, poiché le loro componenti urbane e architettoniche più significative sono state preservate nel tempo, così come il loro rapporto con il loro ambiente.
mappe: Italy Mantua and Sabbioneta
(Fonte: whc.unesco.org/)
Link whc.unesco.org: http://whc.unesco.org/en/list/1287/
Inserimento scheda: Ignazio Caloggero
Foto: Di Giovanni Bufalo – Originally uploaded by Giovanni Bufalo on it.wiki, transferred on commons by Blackcat, Pubblico dominio, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=6741918
Contributi informativi: Ignazio Caloggero, whc.unesco.org