Luogo facente parte del sito multiseriale: Sacri Monti del Piemonte e della Lombardia
Il sito multiseriale è costituito dai seguenti siti (9 siti):
ID | Name & Location | State Party | Coordinates | Property | Buffer Zone |
---|---|---|---|---|---|
1068-001 | Sacro Monte o “Nuova Gerusalemme” di Varallo Sesia | Italy | N45 49 7.00 E8 15 17.00 |
5.4 ha | 26.1 ha |
1068-002 | Sacro Monte di S.Maria Assunta di Serralunga di Crea | Italy | N45 5 41.00 E8 16 11.00 |
8.9 ha | 24.1 ha |
1068-003 | Sacro Monte di San Francesco d’Orta San Giulio | Italy | N45 47 51.80 E8 24 39.70 |
14 ha | 7.5 ha |
1068-004 | Sacro Monte del Rosario di Varese | Italy | N45 51 37.30 E8 47 35.60 |
14.6 ha | 32.6 ha |
1068-005 | Sacro Monte della Beata Vergine, Oropa | Italy | N45 37 43.00 E7 58 41.00 |
15.4 ha | 49.6 ha |
1068-006 | Sacro Monte della Beata Vergine del Soccorso, Ossuccio | Italy | N45 58 28.40 E9 10 10.40 |
3 ha | 9 ha |
1068-007 | Sacro Monte della SS.Trinità, Ghiffa | Italy | N45 57 49.00 E8 36 54.00 |
11 ha | 210 ha |
1068-008 | Sacro Monte Calvario, Domodossola | Italy | N46 6 20.00 E8 17 13.00 |
3.6 ha | 41.4 ha |
1068-009 | Sacro Monte di Belmonte, Valperga Canavese | Italy | N45 22 0.00 E7 37 53.00 |
14.6 ha | 321.6 ha |
Descrizione:
Il Sacro Monte di Orta sorge sulla collina che si eleva al centro della penisola di Orta San Giulio, situata sulla riva orientale del Lago d’Orta. Fu realizzato su emulazione del Sacro Monte di Varallo e si inserisce nelle realtà sorte sulla spinta della controriforma per contrastare la presenza luterana.
Fu edificato in tre distinti periodi, tra il 1590 e il 1785[2]. Nel 1583 la comunità ortese decise di erigere sulla “Selva di San Nicolao”, luogo dove sorgeva una chiesa omonima[3], un insieme di cappelle e un convento destinato ad accogliere, per volontà di San Carlo Borromeo e dall’Abate novarese Amico Canobio, i frati francescani cappuccini. Il primo finanziatore fu il novarese Amico Canobio, abate commendatario del monastero di San Bartolomeo di Vallombrosa a Novara, a cui fece seguito la comunità ortense e altri benefattori. Lo schema dell’impianto del Sacro Monte fu progettato da Padre Cleto di Castelletto Ticino, architetto e frate cappuccino, presente ad Orta tra il 1590 e il 1616[4], che progettò il rifacimento della chiesa, il convento e la maggioranza delle cappelle. Queste, secondo il progetto iniziale, avrebbero dovuto essere 33 (secondo altri alcuni documenti 36).
I lavori per la costruzione del convento cominciarono nel 1590 e nel 1591 si diede inizio alla costruzione della prima cappella, la XX (La canonizzazione di San Francesco). Il Vescovo di Novara, Carlo Bascapè – interprete fedele del magistero di San Carlo Borromeo – tra il 1593 ed il 1615 diede un decisivo impulso ai lavori del Monte, seguendo personalmente sia gli aspetti organizzativi sia il programma iconografico della decorazione delle cappelle. A lui venne dedicata la terza cappella, che ne riprendeva la figura come Vescovo di Assisi.
In una prima fase costruttiva che arriva sin quasi alla metà del Seicento operarono artisti che godevano della personale fiducia di Bascapè e dei suoi immediati successori, sia in relazione all’attività già svolta presso il Sacro Monte di Varallo, sia in virtù della reputazione acquisita nel ducato milanese. Vanno ricordati fra di essi gli scultori Giovanni d’Enrico e Cristoforo Prestinari, ed i pittori Giovanni Battista e Giovanni Mauro della Rovere detti i Fiammenghini. Sempre tra i pittori, l’assenza qui di Giovanni Battista Crespi detto il Cerano, presente invece al Sacro Monte di Varallo, è però compensata dalla presenza di Pier Francesco Mazzucchelli detto il Morazzone e di Antonio Maria Crespi, quest’ultimo della famiglia dei Crespi Castoldi, imparentata con lo stesso Cerano e proveniente da Busto Arsizio, da cui il soprannome per l’artista de “il Bustino”.
Nella seconda metà del Seicento, con una accentuazione del gusto barocco, troviamo attivo come scultore Dionigi Bussola, protostatuario del Duomo di Milano e grande interprete dei moduli artistici propri dei sacri monti (oltre ad Orta, fu attivo anche a Varallo, Varese e Domodossola)
Milanesi erano anche i fratelli Carlo Francesco e Giuseppe Nuvolone, pittori (cappelle X, La vittoria di San Francesco sulle tentazioni e XVII, La morte di San Francesco) A partire dalla fine del secolo, lasciò una nuova e diversa impronta stilistica il pittore Stefano Maria Legnani; poi, nella prima metà del Settecento, altri artisti milanesi: lo scultore Carlo Beretta e il pittore Federico Bianchi.
(Fonte: whc.unesco.org/)
Link whc.unesco.org: http://whc.unesco.org/en/list/1068/
Inserimento scheda: Ignazio Caloggero
Foto: Di Diego Bonacina – Opera propria, CC BY-SA 4.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=62444346
Contributi informativi: Ignazio Caloggero, whc.unesco.org